NO ALLA CHIUSURA DELL'UFFICIO POSTALE DI POMINO
Dettagli
Descrizione breve
Si è tenuto l'altra sera, presso il Circolo Arci di Pomino un incontro promosso dalla Frazione contro la chiusura dell'ufficio postale. Alla serata, davanti ad una sala gremita di persone, erano presenti il Sindaco di Rufina Mauro Pinzani ed i Sindacati ...
Data:
7 Marzo 2015
Tempo di lettura:
3 minuti
Descrizione
Si è tenuto l'altra sera, presso il Circolo Arci di Pomino un incontro promosso dalla Frazione contro la chiusura dell'ufficio postale. Alla serata, davanti ad una sala gremita di persone, erano presenti il Sindaco di Rufina Mauro Pinzani ed i Sindacati CGIL e CISL, alla riunione avrebbe dovuto partecipare anche Oreste Giurlani, Presidente di Uncem Toscana, bloccato però da impegni romani proprio sulla questione delle Poste.
L'Ufficio Postale di Pomino è attualmente aperto tre giorni a settimana e serve, oltre la frazione di Pomino, un ampio bacino di utenza che va dalle frazioni di Castelnuovo a quelle di Rimaggio e Petrognano. Le Poste di Pomino, sportello avanzato dell'Ufficio Postale di Pelago, sono le ultime ad aver resistito ai precedenti numerosi giri di chiusure e, per questo, si trovano ora a 11 Km dal più vicino Ufficio Postale di Rufina; la loro chiusura rappresenterebbe un duro colpo alla vita di questo pezzo di Valdisieve. L'Ufficio Postale rappresenta ancora la presenza dello Stato nella comunità ed è il luogo in cui si accede a tutta una serie di servizi, da quelli postali a quelli bancari e di cassa depositi e prestiti; nella Frazione, fra l'altro, non è presente nemmeno un bancomat per il prelievo del contante. La chiusura dell'Ufficio per molti rappresenterebbe un dramma, soprattutto per i più anziani, che qui sono molti, e utilizzano l'ufficio postale per il ritiro della pensione, per accedere al proprio conto o al proprio libretto. L'altra sera al Circolo c'erano tutti, dal Sindaco, ai sindacati di Poste, ai commercianti della Frazione, ai dirigenti del Circolo, alla popolazione, tutti per dire insieme con forza “NO” alla chiusura dell'ufficio postale. E' stata organizzata anche una raccolta firme contro la chiusura che, in pochi giorni, ha messo insieme oltre 600 sottoscrizioni.
"Con l'ufficio postale aperto riesco a essere indipendente nonostante l'età” - ci ha dichiarato la Signora Nella, classe 1929 – “Se l'ufficio postale chiudesse, per me sarebbe un dramma. Come farò a ritirare la mia pensione e a prelevare i miei soldi per poi fare la spesa nei negozi di Pomino? Dobbiamo fare di tutto per evitare la chiusura dell'ufficio postale".
Durante la riunione sono molti a dire che, in caso di chiusura, chiuderanno il conto alle Poste, e non è da escludere una qualche mobilitazione anche in questa direzione.
“Invece di chiudere gli uffici postali nei luoghi più isolati della nostra regione, occorrerebbe integrare i servizi tradizionali con la trasformazione in punti rete da cui accedere a tutti i servizi informatici utili alla cittadinanza” – ha detto il segretario regionale della CISL Poste Vito Romaniello – “luoghi dove si possono compiere tutte quelle operazioni che oggi molti di noi fanno semplicemente con tablet e smartphone ma che, specie per gli anziani, diventano azioni complesse. La chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altri 37 uffici in Toscana, oltre a essere un danno per la cittadinanza, rappresenta anche una drastica riduzione dell’occupazione in un’azienda che sbandiera utili da diversi anni, ma che in questo momento pensa solo alla sua privatizzazione.”
L'Ufficio Postale di Pomino è attualmente aperto tre giorni a settimana e serve, oltre la frazione di Pomino, un ampio bacino di utenza che va dalle frazioni di Castelnuovo a quelle di Rimaggio e Petrognano. Le Poste di Pomino, sportello avanzato dell'Ufficio Postale di Pelago, sono le ultime ad aver resistito ai precedenti numerosi giri di chiusure e, per questo, si trovano ora a 11 Km dal più vicino Ufficio Postale di Rufina; la loro chiusura rappresenterebbe un duro colpo alla vita di questo pezzo di Valdisieve. L'Ufficio Postale rappresenta ancora la presenza dello Stato nella comunità ed è il luogo in cui si accede a tutta una serie di servizi, da quelli postali a quelli bancari e di cassa depositi e prestiti; nella Frazione, fra l'altro, non è presente nemmeno un bancomat per il prelievo del contante. La chiusura dell'Ufficio per molti rappresenterebbe un dramma, soprattutto per i più anziani, che qui sono molti, e utilizzano l'ufficio postale per il ritiro della pensione, per accedere al proprio conto o al proprio libretto. L'altra sera al Circolo c'erano tutti, dal Sindaco, ai sindacati di Poste, ai commercianti della Frazione, ai dirigenti del Circolo, alla popolazione, tutti per dire insieme con forza “NO” alla chiusura dell'ufficio postale. E' stata organizzata anche una raccolta firme contro la chiusura che, in pochi giorni, ha messo insieme oltre 600 sottoscrizioni.
"Con l'ufficio postale aperto riesco a essere indipendente nonostante l'età” - ci ha dichiarato la Signora Nella, classe 1929 – “Se l'ufficio postale chiudesse, per me sarebbe un dramma. Come farò a ritirare la mia pensione e a prelevare i miei soldi per poi fare la spesa nei negozi di Pomino? Dobbiamo fare di tutto per evitare la chiusura dell'ufficio postale".
Durante la riunione sono molti a dire che, in caso di chiusura, chiuderanno il conto alle Poste, e non è da escludere una qualche mobilitazione anche in questa direzione.
“Invece di chiudere gli uffici postali nei luoghi più isolati della nostra regione, occorrerebbe integrare i servizi tradizionali con la trasformazione in punti rete da cui accedere a tutti i servizi informatici utili alla cittadinanza” – ha detto il segretario regionale della CISL Poste Vito Romaniello – “luoghi dove si possono compiere tutte quelle operazioni che oggi molti di noi fanno semplicemente con tablet e smartphone ma che, specie per gli anziani, diventano azioni complesse. La chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altri 37 uffici in Toscana, oltre a essere un danno per la cittadinanza, rappresenta anche una drastica riduzione dell’occupazione in un’azienda che sbandiera utili da diversi anni, ma che in questo momento pensa solo alla sua privatizzazione.”
DICHIARAZIONE SINDACO DI RUFINA, MAURO PINZANI:
“La presenza di servizi territoriali dello Stato nelle aree periferiche del territorio è sinonimo di attenzione e di una cultura di Servizio Pubblico, che non possono essere trasformate in mero calcolo aziendale. La presunta diseconomicità di uffici come quello di Pomino deve essere ancora dimostrata, nessuno ad oggi ci ha spiegato in maniera esaustiva il motivo di questi provvedimenti. Ci batteremo insieme agli abitanti, in tutte le sedi e in ogni modo per scongiurare questa ipotesi; insieme alle associazioni Anci ed Uncem stiamo organizzando una serie di iniziative e il Comune di Rufina ha già predisposto il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale”.