L'ultimo fine settimana di settembre, dal giovedì alla domenica, si svolge la storica manifestazione Bacco Artigiano. La manifestazione nata nel 1975 celebra il prodotto principale dell’economia rufinese: il vino.
Offerta del vino alla Signoria di Firenze
RICERCA STORICA E TESTO DI LUCIANO ARTUSI
Nei tempi antichi, il rosso toscano proveniva per buona parte dalla zona del Chianti, dalla cittadina di Poggibonsi e da Rufina. Il piccolo paese di Rufina, alle porte di Firenze, è sempre stato famoso per il suo rosso rubino, vivace e robusto.
Fino dal XIV secolo il tipico contenitore toscano per il vino è stato il fiasco. Questo recipiente di vetro, a forma di pera e con un collo molto lungo, contenente un litro e tre quarti di vino, veniva soffiato a bocca dal fiascaio.
Nel centro di Firenze, l’angolo formato dall’intersecarsi di via Condotta con via Calzaioli era conosciuto come Canto dei Fiascai perché qui molti di questi artigiani avevano le proprie botteghe o i magazzini di fiaschi. Il fiascaio, non solo produceva il contenitore di vetro (fiasco nudo), ma si occupava anche del suo rivestimento utilizzando erbe palustri come la sala o il rascello: l’impagliatura aveva la funzione di proteggere il vetro dagli urti e nello stesso tempo serviva anche come isolante termico contro le alterazioni della bevanda.
Da Rufina fiaschi pieni di vino prendevano la via per Firenze abilmente caricati a cesta, cioè disposti a piramide, su lunghi barrocci trainati in genere da cavalli; per allestire la cesta con circa 2000 fragili fiaschi occorrevano maestria ed esperienza: solo pochi erano capaci di costruire quel capolavoro di architettura!
Quando le imponenti navi di fiaschi arrivavano a Firenze, le vie cittadine risuonavano dello scalpitio dei cavalli, dello schioccare della frusta, del cigolio delle martinicche; poi si procedeva all’attenta operazione di scarico presso la taverna o la trattoria; qui ogni fiasco veniva corredato da un ciuffo di stoppa, infilato nell’impagliatura, che serviva per togliere quel sottile strato di olio che era stato appositamente messo sul vino mentre veniva infiascato. Durante la Repubblica Fiorentina una piramide enorme veniva costruita il 29 Settembre di ogni anno in occasione dell’arrivo del vino nuovo: dopo aver ricevuto la benedizione nella chiesa di via Calzaioli, il vino era portato in Palazzo della Signoria, dove il Gonfaloniere brindava insieme ai Priori alla salute del popolo fiorentino.