Oltre 100 Sindaci di Comuni toscani insieme alla Regione Toscana alzano la oce contro il piano di riorganizzazione di Poste s.p.a. che in Toscana revede la chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altre 37 sportelli.
AGIPRESS - FIRENZE - Oltre 100 Sindaci di Comuni toscani insieme alla Regione Toscana alzano la voce contro il piano di riorganizzazione di Poste s.p.a. che in Toscana prevede la chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altre 37 sportelli. "Questa battaglia la faccio, e la farò fino in fondo, chiederò a Poste che non passi il piano tagli previsto, la Toscana nelle precedente riorganizzazione ha già dato e siamo intervenuti in modo sostitutivo con gli sportelli Ecco Fatto, però sia chiaro, è bene che ci sia un limite a questo atteggiamento di Poste, anche perchè non siamo di fronte ad un'azienda che non ha problemi di bilancio, anzi". Così il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (VIDEO SOTTO) davanti agli oltre 100 Sindaci che questa mattina si sono mobilitati chiedendo alla Regione un supporto per evitare la chiusura degli uffici nei propri territori. "Poste è un'azienda che nel 2013 - ha aggiunto Rossi - ha prodotto qualcosa come 1 miliardo di utile. Tagliare in Toscana 63 uffici postali che costano pochi milioni, è un atto che suona come un insulto alla povera gente, a chi sta in montagna e nelle zone meno accessibili. Vogliamo che si torni indietro - ha tuonato Rossi - e ci batteremo convintamente insieme ai Comun, i quali mi hanno autorizzato a scrivere a tutti parlamentari della Toscana per costituire una sorta di movimento politico contro il piano tagli di Poste". Rossi ha poi annunciato che domani sarà alla conferenza delle Regioni dove discuterà della situazione e subito scriverà a Caio, AD di Poste. Le associazioni dei Comuni, Uncem e Anci, hanno ringraziato il presidente Rossi per la posizione presa. "Nei territori montani, collinari e rurali non siamo disposti ad accettare nessuna chiusura - ha detto il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani - non possiamo permettere che Poste s.p.a. ancora una volta vada a penalizzare quei cittadini che non solo vivono le difficoltà legate alla marginalità e la lontananza dal centro urbano, ma che gradualmente vedono sparire i servizi essenziali e universali. Insieme, con la Regione andremo fino in fondo e non accetteremo compromessi". "Le nostre comunità non possono essere lasciate sole, senza presidi sul territorio – ha aggiunto Sara Biagiotti, presidente Anci Toscana - occorrono azioni incisive".
I SINDACI - "Ci sono cittadini del mio comune, che è molto esteso, che per una raccomandata dovranno fare 40 km a andare e altrettanti a tornare" ha chiosato il sindaco di Zeri (Massa - Carrara) Enrico Pedrini. "Nel mio comune – ha sottolineato il sindaco di Barga (Lucca) Marco Bonini - si propone di chiudere due uffici postali a Castelvecchio Pascoli e Mologno in un'area dove si registra un aumento demografico e un aumento delle attività produttive". "Abbiamo già avuto una riduzione di orario nel 2012; ora per il nostro comune, 600 abitanti, 65% oltre i sessant'anni si chiede un'ulteriore riduzione: sono decisioni che allontanano i cittadini dal territorio" ha affermato il sindaco di Montemignaio Massimiliano Mugnaini. "L'ufficio che verrebbe chiuso è in una frazione che ne serviva altre quattro – ha evidenziato il sindaco di Piteglio (Pistoia) Luca Marmo. "Da noi nell'area Tavernelle, Barberino, San Casciano si chiuderebbero uffici che servono frazioni da 800 a 1.500 abitanti" ha ricordato il sindaco di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) David Baroncelli. "I nostri abitanti si ritroveranno l'ufficio postale a 25 km - ha detto il sindaco di Monteverdi Marittimo (Pisa) Carlo Giannoni che poi si chiede: "Se si allontanano questi servizi come fa a continuare a credere che queste realtà possano andare avanti?".
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VIDEO ROSSI: https://www.youtube.com/watch?v=I7RWHRYBjhg