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Cos'è

Il Gruppo del Teatro di Rufina, con la regia di Massimiliano Vestri, ripropone La Cena dei Cretini, commedia brillante in due atti scritta da Francis Veber nel 1996.

La trama dell’opera si articola con degli appuntamenti settimanali, di mercoledì, dove un gruppo di facoltosi amici alto-borghesi della Parigi contemporanea organizza la “cena dei cretini”. Il menù prevede di divorarsi la dignità di un povero diavolo, presunto cretino, sponsorizzato da qualcuno del gruppo, invitandolo al tavolo della cattiveria, in un turbine di prese in giro, sberleffi e risate. Un gioco esilarante ma che non lascia spazio alla pietà. L’editore Pierre Brochant non vede l’ora di presentare ai compari il contabile e modellinista François Pignon, a suo dire un “campione nel mondo dei cretini”; ma non sa cosa lo aspetta, infatti, in una sola serata, il contabile sarà capace di rovinargli la vita, che credeva perfetta.

I personaggi e interpreti dello spettacolo vedono nel ruolo di Pierre, editore e padrone di casa, Samuele Sideri; in Christine, sua moglie, Vittoria Pacini; in Francois, il cretino, Luca Casati; in Archambaud, il reumatologo, Riccardo Chelli; in Leblanc, amico di Pierre, Niccolò Chelli; in Marlene, amante dell’editore, Elena Marchiani; con la partecipazione di Ezio Sarti in Cheval, l’impiegato delle poste.

Le  rappresentazioni de La Cena dei Cretini, andate in scena fino al dicembre 2015 ottennero un notevole successo. Non tanto perché sia molto piacevole, scorrevole e assolutamente divertente, ma perché tutto ha funzionato a meraviglia; pur non essendo perfetto. Quando in una commedia veloce e piena di sketch c’è il calo di ritmo in una scena interlocutoria o un po’ più drammatica e la sala rimane lì, in tensione, e segue curiosa e partecipe, vuol dire che si è arrivati, che si è conquistato il pubblico. Perfetta non sarà stata, e mai lo è, ma chi vuole la perfezione! Io ho preferito di gran lunga le continue improvvisazioni di Luca Casati e Samuele Sideri, i due protagonisti, la cui complicità è la base della riuscita di una piece come questa a due voci principali…………La prova di tutti gli attori è stata eccezionale, anche di quelli con meno spazio, impreziosita da una performance di Ezio Sarti, navigato istrione con quarantennale esperienza di palcoscenico.

Come già detto, tutto funziona, dai costumi eleganti, alla scena semplice ed efficace. Anche le scelte stilistiche sono riuscite, con un italiano con inflessione toscana che non stona con il contesto francofono dell’ambientazione, aiutato anche dal registro assolutamente divertente e strappa-risate di una commedia degli equivoci dai risvolti paradossali.

Insomma, questa rappresentazione è l’esempio più significativo di come si possa fare cultura, intrattenendo veramente il pubblico, facendolo ridere dall’inizio alla fine, e avvicinando soprattutto i giovani a forme d’espressione personale e artistica sempre più desuete. Il tutto sfruttando il talento, vero, di persone che ci mettono la passione, per una scelta di vita, contribuendo a rendere sempre più “grande” il Piccolo Teatro della Rufina.

E’ consigliata la prenotazione per informazioni telefonare al n. 055 8396177 oppure inviare una email a  info@rufinateatro.it ; web – www.rufinateatro.it

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Ultimo aggiornamento:

29/03/2016, 10:04